DIMENTICA
IL MIO NOME: ZEROCALCARE FIRMA UN ALTRO BEST SELLER
Tutto
inizia nel 2011 con “La Profezia dell'Armadillo”.
Nel
giro di pochi mesi quel libro a fumetti – somma di brevi storie
ironiche ambientate nel quartiere romano di Rebibbia – vende, nella
versione in bianco e nero e successivamente in quella a colori, quasi
cinquantamila copie.
L'autore
si firma Zerocalcare (all'anagrafe Michele Rech, nato nel 1983) ed è
un giovane artista conosciuto per un fumetto sulle
giornate del G8 di Genova (alle
quali, diciasettenne,
aveva preso parte), per le copertine disegnate per gruppi punk e per
manifesti
di centri sociali, per le illustrazioni e le vignette create per il
quotidiano Liberazione, per Repubblica XL, per la rivista Canemucco
e per il suo blog a fumetti, visitato ogni giorno da migliaia di
persone.
Poi,
tra il 2012 e il 2013, in rapida successione, Zerocalcare da alle
stampe altri tre clamorosi best seller – “Un Polpo alla Gola”,
“Ogni maledetto lunedi su due”, “Dodici” – sempre affollati
di riferimenti autobiografici, di temi legati alla quotidianità, di
allusioni alla cultura pop (oltre che di paranoie e di gag
satiriche), sempre interpretati dai medesimi personaggi (testimoni di
una generazione precaria, arrabbiata, con poche speranze sul futuro)
ovvero l'autore stesso, l'armadillo (amico invisibile, animale
corazzato, ideale per rappresentare la coscienza critica ), Secco,
l'amico in carne e ossa che vive di giochi on line, oltre a Lady
Cocca (la madre), i compagni di scuola, i vicini di casa, perfino una
folla di zombi intezionati a invadere Rebibbia.
L'ultimo
libro della serie si
intitola “Dimentica
il mio nome” (edito come gli altri da Bao Publishing), presentato
ufficialmente a Lucca Comics, ma distribuito nelle librerie fin dal
16 ottobre, che sembra destinato a battere ogni precedente record di
vendita.
La
storia possiede una struttura originale e solida, fluida e avvincente
grazie all'amalgama tra i piani narrativi e gira attorno a
rocambolesche vicende famigliari, a nomi e a identità che cambiano
di continuo, a segreti insopettabili che dopo la morte della nonna
emergono dal passato come ombre inquietanti e minacciose.
Corona
il successo di Zerocalcare e dei suoi lavori, l'inizio delle riprese
di un film in cui l'attore Valerio Mastrandrea debutta come regista,
e che è tratto da “La profezia dell'Armadillo”, da cui tutto
prese il via.