Cavazzano mette in maschera Venezia
Nascono nel
folto del bosco, vivono fra le rocce o nelle caverne, frequentano i laghi
alpini e le loro gelide acque. Hanno nomi e costumi bizzarri, per lo più
sconosciuti.
Salvan,
coperto di peli, è selvaggio ma, in fondo, benevolo, la Bregostana ha un aspetto
orribile, come tutte le streghe, i diabolici Krampus vanno a caccia di bambini
cattivi, Vivana è una ninfa radiosa e sapiente, Laurino comanda un popolo di nani e possiede enormi ricchezze, il Bufon,
con cappello a cono e un buffo nasone, canzona le ragazze e mette in piazza i
vizi della gente.
Tutte
queste figure allegoriche, queste maschere originate dai segreti della natura e
che da secoli animano le fiabe e il folklore delle Dolomiti, fra poco
diventeranno popolarissime.
Sono
state, infatti, chiamate ad affiancare Pantalone, Arlecchino e Pulcinella sulla
scena del Carnevale di Venezia (programmato dal 22 febbraio al 4 marzo, con un prologo il 15 e 16
febbraio) che nel 2014 avrà come tema “La Natura Fantastica”, cioè un ambiente
di cui esse sono elementi imprescindibili.
Le loro immagini
e quelle dei personaggi della Commedia dell’Arte punteggeranno Venezia. Cattureranno
l’attenzione da uno striscione collocato sul Ponte di Rialto; accoglieranno i
turisti sorridendo dalle fiancate e dal tetto di un paio di vaporetti; faranno
capolino su depliant, locandine e manifesti diversi uno dall’altro;
introdurranno ai programmi di ogni giornata dalla home page del sito del
Carnevale.
A riprodurne graficamente le
fisionomie e a descriverne il carattere, inventando disegni capaci di sprizzare
allegria, è stato chiamato Giorgio Cavazzano, uno degli autori di fumetti umoristici più
famosi ed apprezzati in Europa, che nella città lagunare è nato sessantasei
anni fa.
”E’ stata un’esperienza impegnativa, ma molto piacevole” ha dichiarato. “Ho avuto l’opportunità di lavorare su figure e su miti che offrono grandi stimoli alla creatività. Tutto è iniziato da una telefonata del direttore artistico Davide Rampello, che mi ha esposto il tema, ovvero il legame che la Serenissima aveva con la montagna, e anche alcuni aspetti da riproporre nel mio lavoro. Poi ci siamo incontrati a Venezia, insieme al coordinatore di “Venezia Marketing & Eventi” di Vela, Fabrizio D'Oria, e a Giorgio Camuffo, responsabile dell'Immagine e Comunicazione che curerà tutta la parte grafica. Siccome l'incarico mi è stato assegnato circa tre mesi fa, ho avuto il tempo, anche grazie all’aiuto di Giusy Furlanetto, per documentarmi e interpretare con il mio stile, il Salvan, la Stria Bregostana, Krampus, Vivana, Re Laurino o il Bufon, insomma le maschere e i costumi della cultura Ladina e Cimbra. Naturalmente non mancheranno le maschere veneziane, quelle che appartengono alla Commedia dell’Arte e alle tradizioni della città; inoltre ho inserito anche elementi nuovi, frutto della mia fantasia, come gabbiani e colombi mascherati con la classica “bautta”. “
”E’ stata un’esperienza impegnativa, ma molto piacevole” ha dichiarato. “Ho avuto l’opportunità di lavorare su figure e su miti che offrono grandi stimoli alla creatività. Tutto è iniziato da una telefonata del direttore artistico Davide Rampello, che mi ha esposto il tema, ovvero il legame che la Serenissima aveva con la montagna, e anche alcuni aspetti da riproporre nel mio lavoro. Poi ci siamo incontrati a Venezia, insieme al coordinatore di “Venezia Marketing & Eventi” di Vela, Fabrizio D'Oria, e a Giorgio Camuffo, responsabile dell'Immagine e Comunicazione che curerà tutta la parte grafica. Siccome l'incarico mi è stato assegnato circa tre mesi fa, ho avuto il tempo, anche grazie all’aiuto di Giusy Furlanetto, per documentarmi e interpretare con il mio stile, il Salvan, la Stria Bregostana, Krampus, Vivana, Re Laurino o il Bufon, insomma le maschere e i costumi della cultura Ladina e Cimbra. Naturalmente non mancheranno le maschere veneziane, quelle che appartengono alla Commedia dell’Arte e alle tradizioni della città; inoltre ho inserito anche elementi nuovi, frutto della mia fantasia, come gabbiani e colombi mascherati con la classica “bautta”. “
Oltre al manifesto ufficiale del
Carnevale (dove le maschere svettano sulla Punta della Dogana e uno stormo di
vispi gabbiani rende omaggio a Hugo Pratt indossando il berretto di Corto
Maltese) e quello intitolato I Segreti di Venezia, che Giorgio Cavazzano ha disegnato
e dipinto con colori acrilici, sono decine e decine le illustrazioni e i
personaggi creati per l’occasione dalla sua magica matita e che Stefano Intini
– cartoonist padovano, realizzatore di molte storie disneyane – ha colorato al
computer.
“Posso considerare questo lavoro –
ha detto Cavazzano – come un ritorno
nella mia città; come ritrovare ricordi della mia infanzia quando anch'io partecipavo
mascherato tra calli e ponti veneziani. Mi piace e mi diverte veramente tutto
questo. Direi che è stata, e alla fine sarà, una
esperienza felice nella mia vita”.