24 luglio 2006 |
Apprendo da un comunicato pubblicato su afnews, ma probabilmente diffuso anche a molti altri soggetti, che a Treviso è in programma una manifestazione di fumetti che intende “raccogliere l’eredità di Treviso Comics”. La citazione del nome di Treviso Comics ovviamente mi lusinga, ma mi stupisce l’espressione usata, in quanto potrebbe essere letta come l’affermazione di una discendenza e di una parentela con la rassegna da me creata. In realtà non conosco e non ho contatti con gli organizzatori della manifestazione, nè ho mai ricevuto da loro comunicazioni o inviti, che sono le forme minime attraverso le quali si esprime sia il riconoscimento di una figliolanza, sia l’apprezzamento per un’attività di divulgazione culturale che in quasi trent’anni ha permesso al pubblico (e quindi anche a loro) di conoscere il fumetto italiano e internazionale. Mi permetto di ritenere che “raccogliere un’eredità” e quindi fregiarsi di una storia e di meriti ottenuti da altri) sia un sacrosanto diritto di chi ha avuto e ha rapporti organizzativi, professionali e personali, oltre che di stima e rispetto, con i predecessori. Siccome questo non risulta e non è, nei fatti come nelle intenzioni, e per evitare malintesi e fraintendimenti da parte del pubblico e degli operatori del settore, mi sono permesso di invitare gli organizzatori della nuova mostra trevigiana a non citare nei loro comunicati il nome di Treviso Comics o, perlomeno, a usare espressioni più consone alla realtà tipo: “manifestazione che ha luogo nella stessa città in cui si svolse Treviso Comics…” o “ manifestazione che non ha nulla a che vedere con Treviso Comics” con ciò evidenziando l’originalità e l’autonomia del loro importante lavoro. |