Rosso Oltremare


7 agosto 2006


Rosso Oltremare di Manuele Fior
Coconino Press, euro 16

Per un bisogno di nomadismo implicito nella curiosità intellettuale degli artisti, Manuele Fior ha lasciato il Friuli, sua terra d’origine, per trovare fonti di ispirazione nel settentrione d’Europa. Trentenne, laureato in architettura, illustratore e fumettista, Fior oggi vive ad Oslo dopo una permanenza di cinque anni a Berlino che gli ha permesso di entrare in contatto con i movimenti culturali d’avanguardia operanti nella capitale tedesca e anche di realizzare un lungo racconto a vignette edito in Germania come “Menschen am Sonntag” e di imminente pubblicazione anche in Italia col titolo “Gente di domenica”.
La sua attività di creatore di fumetti è iniziata due anni fa, quando ha disegnato la storia breve “Ho delle buone ragioni per aver ucciso il signor X”, su testi del fratello Daniele e comparsa sulla rivista Black, cui ha fatto seguito “Cuatri Bogns Motifs”, ovvero una raccolta di racconti in friulano, ancora in coppia col fratello.
Nonostante il numero limitato di lavori finora pubblicati, lo stile grafico di Manuele Fior si è ad ogni tappa evoluto, definito, maturato, passando dall’iniziale emulazione di modalità pittoriche mutuate da Lorenzo Mattotti, suo conterraneo oltre che ideale maestro, alla raffinata originalità delle attuali sperimentazioni estetiche e narrative.
La prova più significativa di questa evoluzione, che ci consegna un autore di indubbia personalità e di notevoli doti, è il libro “Rosso Oltremare”, stampato da Coconino Press e da pochi giorni uscito in libreria. Si tratta di una lunga novella, in bilico tra realtà, mitologia e metafora, in cui personaggi, appartenenti a epoche, a esperienze e, forse, a sogni tra loro molto lontani, cercano di evadere dai propri labirinti fisici e mentali e di trovare risposte alle inquietudini umane, volando con piume rubate ai gabbiani o spinti dalla forza dei sentimenti.
La bicromia (nella fattispecie l’accostamento del rosso col nero di china su campiture di un bianco sfavillante) ha modalità che ricordano esperienze di artisti italiani del passato come Pompei, Bisi e Mateldi, inoltre attribuisce al racconto una fascinazione spettacolare, riempie le inquadrature di luci e di ombre violente, ci consegna figure luminose e “afferrabili”, sorprende lo sguardo dei lettori e lo fa smarrire fra il desiderio di una irrealtà e il timore della sua perdita, rappresenta gli eventi in maniera forte, disinvolta, a tratti poetica, dispone le vignette in sequenze dove le immagini e le parole formano una composizione armonica ed equilibrata.
Autentica “prova d’artista”, dunque questo “Rosso Oltremare”, romanzo a fumetti da contemplare pagina dopo pagina, da leggere con acutezza anche quando non ci sono parole, ma segni e colori talvolta ben più evocativi.
“Per “Rosso Oltremare”, ha dichiarato Manuele Fior, mi sono deciso ad affrontare delle tematiche che mi ronzavano per la testa da anni, per esempio quella della mitologia e di come mettere in luce l’attualità del mito. Non mi rifaccio ad un genere particolare, mi piace spaziare. Di sicuro mi piace pensare al fumetto come mezzo per scandagliare i rapporti umani nelle loro sfaccettature impercettibili e cangianti. L’amore tra un uomo e una donna è un argomento in questo senso inesauribile, cui ritorno sempre”.