The Frozen Boy, prologo a fumetti


5 aprile 2011

Il rapporto tra fumetto e letteratura ha una storia antica.
Innumerevoli volte, nel corso di questi cent’anni, l’arte delle vignette in sequenza è stata utilizzata per tradurre in immagini i capolavori della “biblioteca universale” - dalla Bibbia ai drammi shakespeariani, dai lavori di Maupassant, Poe, Melville ai romanzi di Salgari, Chandler e Auster - contribuendo non poco allo loro conoscenza e, soprattutto, alla loro lettura da parte del pubblico più giovane.
Il romanzo “The Frozen Boy”, non ha ancora avuto il tempo di diventare un classico della narrativa per ragazzi, essendo stato presentato solo pochi giorni fa, in occasione della Fiera del Libro di Bologna, ma già si fregia di una, seppur breve, stesura a fumetti.
Nel settimanale “Il Giornalino”, ora in edicola, ne viene, infatti, illustrato il prologo (sceneggiato da Beppe Ramello e disegnato da Massimo Fantuzzi) che descrive il drammatico affondamento, avvenuto nel 1846, di una nave di emigranti irlandesi nelle gelide acque dell’Atlantico, cui solo un bambino sopravvive.
Sono otto pagine appena, sufficienti però a suscitare curiosità, a originare interrogativi sul destino del protagonista e sull’evoluzione della vicenda, a passare, insomma, dalle pagine del fumetto a quelle del libro.
Di “The Frozen Boy” (Edizioni San Paolo) è autore il trevigiano Guido Sgardoli che spartisce il suo tempo tra la professione di veterinario a Marcon e la passione per la scrittura. Ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2004 e da allora ha firmato una abbondante serie di libri di successo, tanto che, due anni fa, gli è stato conferito il prestigioso Premio Andersen come migliore scrittore italiano per ragazzi.
In questo suo ultimo lavoro, il bambino imprigionato nel ghiaccio, emerge dal passato e si imbatte in uno scienziato tormentato dal rimorso per aver contribuito alla realizzazione delle bombe che rasero al suolo Hiroshima e Nagasaki. Prende, così, il via un’avventura originale e inconsueta, densa di sentimenti, di colpi di scena, di emozioni, cui non manca nulla per trasformarsi, dopo l’attuale incipit fumettistico, in un autentico graphic novel.