25 agosto 2008 |
Forse non spegnerà cinquanta candeline, ma oggi, di sicuro, Luciano Gatto, con la giovanile fantasia che lo distingue, troverà il modo più originale ed allegro per festeggiare il mezzo secolo trascorso dal suo ingresso nel fantasmagorico mondo degli autori disneyani. Era, infatti, il 25 agosto del 1958 quando sul numero 193 di Topolino veniva pubblicata “Paperino e il ciliegio rabdomante”, una storia scritta da Guido Martina che fu la prima di una lunghissima serie di avventure con paperi e topi da lui illustrata. Nato il 21 maggio 1934 a Venezia, dove tuttora vive e lavora, Luciano Gatto si affaccia nel fumetto già due anni prima di quel fatidico 1958 disegnando per le edizioni Il Ponte una ventina di tavole, sufficienti a permettergli di inventare un proprio personaggio umoristico di nome Raviolo Kid. E’ però la successiva collaborazione con il concittadino Romano Scarpa, il più prestigioso fra gli interpreti italiani del “mago di Burbank”, per il quale inchiostra memorabili racconti vignettati come “Topolino e la nave del microcosmo” e il capolavoro “Topolino e l’unghia di Kalì”, a spalancargli le porte della rivista allora mondadoriana. Per Topolino, in questi cinque decenni, Gatto ha disegnato con l’inconfondibile tratto morbido e sinuoso, capace di esaltare la vis comica dei personaggi, centinaia di storie: alcune scritte da lui stesso, tante sceneggiate dai migliori esponenti della “scuola veneta” (Cimino, Pezzin, Salvagnini, Concina, Mognato), moltissime “firmate”, anche quando il nome dei disegnatori e dei soggettisti nei fumetti non appariva, collocando nella prima o nell’ultima vignetta un gatto che ammiccava al lettore con espressione sorniona. Nel 1996, a coronamento di una così lunga e prolifica carriera, la Walt Disney gli ha conferito il “Topolino d’oro”, inserendolo così nell’elitaria schiera dei grandi Maestri Disney. Parallelamente all’attività topoliniana, l’artista veneziano è stato attivissimo collaboratore di altre riviste illustrando characters come Geppo, Nonna Abelarda, Fix und Foxi, Topo Gigio, Prezzemolo o inventandone di propri. Oggi, magari, passerà un po’ di tempo al tavolo da disegno a progettare nuove sorridenti avventure, ancora fedele a quel “ciliegio rabdomante” che cinquant’anni fa gli indicò nel fumetto la fonte della creatività e del successo. |