E’ MORTO VLADIMIRO MISSAGLIA, DISEGNATORE DELL ‘AVVENTURA


10 giugno 2008


Conosceva ogni ambito dell’avventura il disegnatore Vladimiro Missaglia, improvvisamente deceduto l’altro ieri a Venezia. In quarant’anni di attività aveva illustrato a fumetti innumerevoli storie western, di fantascienza, erotiche, di guerra sempre riuscendo a interpretare nella forma più appropriata le diverse scenografie e le diverse figure umane grazie una cifra grafica vivace e descrittiva in cui la lezione della scuola realistica italiana si fondeva con echi del miglior fumetto franco-belga. Nato il 14 maggio del 1933, e da sempre residente nella città lagunare, Vladimiro Missaglia (conosciuto anche col diminutivo di Miro) debutta a metà degli anni cinquanta collaborando alle collane «Gran Sakem » e « Aquila Rossa » delle edizioni Il Ponte, e poi realizzando storie vignettate per l’Alpe, per Fabbri e per gli Albi dell’Intrepido. Fin dall’inizio, la sua carriera professionale si intreccia con quella del fratello Ennio, sceneggiatore dallo stile vigoroso, col quale firma i suoi lavori più apprezzati, famosi anche fuori dal confini italiani. Nel 1962, per Sergio Bonelli, assieme creano la serie «I tre marines », in cui raccontano le disavventure di tre soldati americani in Messico, nel 1965 producono il thriller « Il Boia », due anni dopo danno vita al personaggio di Kali per l’editrice francese Jeunesse et Vacances e, negli anni settanta, oltre a vari episodi del bonelliano « Mister No » inventano le collane western, « Jesus », « Judas » e « Gil » oltre alla serie fantascientifica « Ufo ».
Vladimiro Missaglia ha inoltre illustrato racconti di guerra per la Dardo, vari episodi di « Rin Tin Tin », un’avventura del Grande Blek, e vignette per Il Messaggero dei Ragazzi.
Dopo la morte di Ennio, avvenuta nel 1993, Miro ha continuato le sua attività artistica
intraprendendo anche nuove esperienze nei cartoni animati, con « Le avventure di Bertoldo »,
e concependo sia i testi che i disegni di un fumetto dedicato alla sua città che porta il titolo di « Venezia, la storia, la leggenda ».