La satira indemoniata di Stefano Disegni


4 luglio 2010

«Il bello della satira - dichiara Marco Travaglio nella prefazione - è riuscire a dire le cose più turpi e feroci, con la levità che le rende soffici come una piuma. Riesce a rendere la pornografia del potere con la stessa leggerezza che usa il bambino quando dice ‘cacca’».
Il libro, cui l’affermazione fa da incipit, si intitola “Indemoniato” e raccoglie novanta fra le più esilaranti e corrosive tavole a fumetti (pubblicate negli ultimi due anni su varie testate) realizzate da Stefano Disegni, ovvero uno dei pochi autori che ancora, sfrontatamente, brandiscono l’arma impropria della satira per smascherare la protervia del potere, ovunque si annidi.
Da oltre vent’anni, Disegni mantiene una irriducibile postazione sulla barricata della satira militante, entusiasmando i propri suiveurs con beffarde incursioni in “campo avverso”, la cui deflagrante carica umoristica riesce ogni volta a mettere scompiglio e a centrare il bersaglio.
Basta leggere questa antologia per averne conferma. Come documentano i disegni e i dialoghi che gremiscono “Indemoniato”, nessuno, nel campo della politica, della cultura e della società italiana, passa indenne sotto lo sguardo feroce, ironico e rivelatore del disegnatore romano. Immagini irriverenti e dialoghi al vetriolo colpiscono, svillaneggiano, denunciano. Nulla viene risparmiato, né il belusconismo, che tutto pervade e addomestica, né la Chiesa con le sua magagne, né il servilismo delle tivù, né le masochistiche esitazioni dell’opposizione.
Brillano, per acido sarcasmo e goliardica sfrontatezza, le gag di Berlusconi dialogante col suo pisello, di Bondi che ad ogni passo dedica poesie al suo capo, di Bersani, stralunato, cui D’Alema fa da suggeritore, di Papa Ratzinger che, come un tormentone, ogni mattina, al risveglio cerca e non trova le sue “scarpettae rubrae de Prada”.
Lungo le centotrentaquattro pagine di “Indemoniato” (B.C.Dalai editore, euro 24) ad ogni vignetta si ride a crepapelle. Talvolta sono risate amare.