Il Signore dei Colori


3 giugno 2012

Due giorni fa alla Libreria Bookstore di Portogruaro, oggi allo Spazio Mavv di Vittorio Veneto, infine venerdì prossimo alla Libreria Feltrinelli di Treviso, Roberto La Forgia, illustratore, pubblicitario e video maker, nato nel capoluogo della Marca nel 1983, presenta la sua opera d’esordio.
Si intitola Il Signore dei Colori (Coconino Press-Fandango, pagg. 160, euro 17) e in essa egli si assume il compito di condurre il linguaggio del fumetto, qui declinato nella forma mimetica di “graphic novel”, ad affrontare un argomento complesso, scabroso e negletto come la pedofilia. E lo fa con la perizia e la sensibilità di un artista maturo, attento a calibrare i dialoghi e a non varcare con le immagini la dimensione pudica dei sentimenti, tanto da ricevere il plauso di un Maestro come Igort, che ha commentato: “Roberto ha un talento meraviglioso nel servirsi del linguaggio del fumetto. Sa stilizzare, usare il montaggio, ha una grande eleganza nel giocare con il colore e le forme, e non perde mai di vista la cosa più importante: l’umanità dei personaggi”.
La vicenda, cui l’immagine in copertina – con la sagoma scura e avvolgente di un adulto incombente su tre ragazzini – fa da premessa suscitando un senso di vaga inquietudine,
è ambientata in Puglia, durante l’estate di diciannove anni fa. Luca, Gianni e Paolo trascorrono le giornate cercando risposte alle loro prime, confuse, pulsioni sessuali.
Ma, mentre i primi due manifestano la loro “maturità” ostentando un eloquio farcito di oscenità, scandalizzando le amichette con foto pornografiche, prendendo lezioni di protervia da un gruppo di sfaccendati, Paolo, che ha solo sette anni e il cruccio di non sapere come svolgere il tema “Una persona per me speciale” assegnatogli dalla maestra per le vacanze, sembra ancora disposto a osservare la vita con lo sguardo candido dell’infanzia. Accudisce la mamma inferma, si offre di fare la spesa per la vicina di casa, ma è anche attratto da un luogo magico: il negozio di libri e fumetti usati. Qui, incontra l’amicizia, anzi l’avvolgente affetto, del giovane gestore che gli insegna a osservare le cose sotto prospettive inconsuete, che lo affascina parlandogli dei rutilanti colori che caratterizzano l’anima dei libri, che gli farà sfogliare le pagine dei fumetti, quando l’ultimo cliente è uscito, seduto sulle sue ginocchia.
Oltre non va Il Signore dei Colori di Roberto La Forgia. Dopo un percorso cadenzato da un ritmo narrativo sinuoso, lieve e coinvolgente, lascia il personaggio e i lettori in bilico sul baratro, ma concede, nella sequenza finale, spazio alla speranza.
Quella che a salvare il piccolo Paolo, sia proprio il suo ingenuo candore.