Bilbolbul


5 marzo 2008

Prende il nome dal primo personaggio italiano dei fumetti, Bilbolbul, il festival che si svolgerà a Bologna dal 5 al 9 marzo. E come l’omonimo negretto, creato giusto cento anni fa da Attilio Mussino per il Corriere dei Piccoli, che era capace di rappresentare col proprio corpo le innumerevoli metafore inserite nei versetti posti alla base delle vignette, così questa rassegna ha mostrato fin dall’esordio di conoscere tutta la gamma delle formulazioni fumettistiche, tradizionali e dell’avanguardia, e di saperle divulgare con rigore scientifico e chiarezza allestitiva. La scorsa edizione si caratterizzava per innumerevoli e imperdibili eventi su cui emergeva la mostra dedicata a “Magnus, pirata dell’immaginario”; quella del 2008 procede sullo stesso binario. All’esposizione antologica di Gianni De Luca – artista scomparso nel 1991, sperimentatore di modalità estetiche di grande fascinazione esplicitate nella traduzione grafica di capolavori shakespeariani come “Amleto”, “La Tempesta”, “Giulietta e Romeo” e nella serie “Il commissario Spada” – affianca, infatti, un programma variegato che spazia dalle personali di disegnatori emergenti alle migliori espressioni del fumetto seriale, dalle realizzazioni dell’underground internazionale alle proiezioni di cartoni animati d’essai, fino ai concerti jazz, alla presentazione di iniziative editoriali, ai convegni.
Nella lista degli autori chiamati a far conoscere le loro opere, spiccano tre veneti – curiosamente accomunati dal medesimo nome, Luca, e segnalatisi, sebbene in ambiti diversi, per la qualità della loro produzione.
Luca Vanzella e Luca Genovese, ambedue trentenni nati in provincia di Treviso hanno percorso assieme buoni tratti della loro pur giovane carriera. Sceneggiatore il primo, illustratore l’altro, formano un coppia creativa ben collaudata sia nella realizzazione di storie legate alla contemporaneità sia nell’attività editoriale tramite l’etichetta indipendente “Self Comics”. A Bilbolbul portano le tavole in bianco e nero che compongono il libro “Luigi Tenco, una voce fuori campo” di recente edito da Becco Giallo, messe in mostra nella libreria Feltrinelli di piazza Ravegnana.
Nella Sala Borsa della centralissima piazza del Nettuno espone, invece, il padovano Luca Salvagno che da vent’anni esatti opera nel mondo di fumetto. Ha esordito sul Messaggero dei Ragazzi, creando il personaggio di Pixel, diventato mascotte della rivista, e successivamente, dopo un apprendistato come suo colorista, ha avuto l’onore di raccogliere l’eredità di Benito Jacovitti continuando a realizzare per l’ebdomadario cattolico Il Giornalino le avventure di Cocco Bill, ovvero il cow boy più simpatico del west.