A proposito di Corto Maltese


9 maggio 2008


Corto come un romanzo nuovo
Lizard editrice, euro 25


All’interno della ventunesima edizione della Fiera del Libro, inaugurata ieri al Lingotto di Torino, anche sul fumetto italiano sono puntati i riflettori della critica e del pubblico. Non solo opere della cultura israeliana, di cui si è molto ragionato in questi giorni, non solo passerelle di ospiti internazionali, non solo convegni e presentazioni di testi d’ogni genere, ma anche la “letteratura disegnata”, come la definiva Hugo Pratt, è protagonista della manifestazione, sia per la rilevante produzione di quella particolare forma narrativa chiamata “graphic novel”, sia per i testi di saggistica, sempre più ineccepibili dal punto di vista del rigore scientifico.
Tra gli autori più autorevoli in quest’ultimo versante, spicca il giornalista monselicense, Gianni Brunoro, che oggi alle 17, nel padiglione dedicato alla nona arte, parlerà del suo ultimo lavoro, dedicato proprio al “maestro di Malamocco” e al suo più popolare personaggio, Corto Maltese. Il libro ha per titolo “Corto come un romanzo nuovo” ed è pubblicato da Lizard, la casa editrice diretta dalla veneziana Patrizia Zanotti, allieva, collaboratrice ed “erede artistica” di Pratt, del quale si è assunta il compito di mantenere viva la memoria curando mostre di disegni originali e ristampandone con estrema cura filologica l’opera omnia.
“Corto come un romanzo nuovo” ha radici lontane; discende da un altro, pubblicato da Dedalo ventiquattro anni fa e scritto, come ci ha dichiarato, tra il serio e il faceto, Brunoro stesso “per un mio grande innamoramento verso il personaggio, e quindi, come tutti i grandi amori, oggetto di gelosia. Insomma scritto perché non arrivasse qualcuno a impadronirsi criticamente di Corto Maltese, prima di me”.
Allora, nel 1984, il ciclo narrativo del marinaio figlio di una prostituta di Gibilterra e di un inglese della Cornovaglia, era composto di ventisei episodi (il primo inaugurato nel 1967 con “Una Ballata del Mare Salato”), ma quattro anni dopo Pratt ne riprendeva le redini con la storia intitolata “Mû” dove il personaggio era di nuovo sulle tracce di sogni e di tesori che lo avrebbero portato ad affacciarsi sui misteri dell’esistenza umana e a intuire il segreto nascosto negli enormi volti di pietra che, nell’isola di Pasqua, fissano il cielo da tempi immemorabili.
Questo ultimo racconto, imprescindibile per la comprensione dell’intera saga, rendeva indispensabile un ulteriore approccio critico, che Gianni Brunoro ha realizzato, giusto in tempo per la Fiera torinese, con consistenti ampliamenti tanto da comporre un volume di ben trecentootto pagine che si configura come un imprescindibile “ritratto psicologico e umano di Corto Maltese e una interpretazione del suo mondo”. “L’aggiornamento del saggio – è sempre Brunoro a chiarirlo – è consistito in un cambiamento della precedente struttura, arricchita di argomenti nuovi: in particolare un importante capitolo sul rapporto di Corto con la magia; oltre a quello di Pratt con la letteratura, da lui senza dubbio affinato nel corso del suo graduale approfondimento del complesso personaggio”. Il libro è ora costituito da quattro sezioni, in cui nulla delle imprese di Corto Maltese, forse ultimo eroe romantico del fumetto, è trascurato. Come una “summa” imprescindibile nella biblioteca dei lettori di fumetti, “Corto come un romanzo nuovo” è “una specie di ampio esame panoramico di molti fra i requisiti di Corto Maltese, i quali sono, in fondo l’essenza di ciò che lui è e al tempo stesso, forse per conseguenza, ciò che ci lega a lui. Probabilmente perché lui è lo specchio di ciò che noi siamo e una proiezione di quanto ci piacerebbe essere”.