11 dicembre 2008 |
Diciannove fanciulle sono alla ricerca di un solo uomo. Affascinanti come pin up, partono, ognuna da un luogo diverso, e chiamano, implorano, sussurrano lo stesso nome - Milo - forse sognando di diventare protagoniste di un romanzo a fumetti. Questo avviene a Venezia, al piano terra della Fondazione Querini Stampalia, dove il 12 dicembre si inaugura la mostra “Milo Manara, Nuovi Sogni”, evento clou della prima edizione di Venice Comic Art Festival. Non si tratta, però, di persone in carne ed ossa, di ninfette vogliose e inappagate, bensì di diciannove grandi illustrazioni di ragazze che, su altrettanti pannelli disposti come in un percorso, stanno in attesa di incontrare Manara, maestro inimitabile nel rappresentare la sensualità e la sessualità femminile, nell’illustrare “veneri” soavemente scandalose, insomma nel dare forma grafica ai sogni “proibiti” dei maschi. Esse compongono una istallazione arguta e originale, un coerente viatico all’esposizione, ed anche una sorta di gioco, capace di coinvolgere il pubblico, che consiste nel trovare il ventesimo pannello: quello in cui proprio Milo Manara è effigiato. Ideatore e realizzatore delle immagini, è Emanuele Tenderini, noto disegnatore di fumetti e colorista veneziano, con al suo attivo una sfilza di collaborazioni con editori prestigiosi come Bonelli, Panini, Les Humanoides Associés, Delcourt. Tenderini, inoltre, del festival è direttore assieme a Fabrizio Capigatti e al giornalista Francesco Verni, cui si deve l’imperdibile “Vita e Donnine di Milo Manara”, recentemente edito da Leopoldo Bloom. La personale di Milo Manara, allestita presso la Fondazione Quercini Stampalia e visitabile fino all’11 gennaio del prossimo anno, non ospita, però, solo “donnine”. Anzi, la gran parte delle trecento opere esposte, compie piuttosto una panoramica dettagliata su ambiti meno convenzionali nella produzione dell’artista veronese, in quanto spazia dalle tavole per il libro sui “Borgia”, dello scrittore argentino Alejandro Jodorowsky, alle strisce di “Pandora”, fumetto inedito sceneggiato da Vincenzo Cerami, dagli schizzi preparatori creati per il film “Barbarella”, al progetto di un film mai realizzato: un’Odissea con il volto di Pier Paolo Pisolini nel ruolo di Ulisse. Non mancherà, infine, un disegno fatto apposta per l’occasione veneziana: un omaggio grafico di Milo Manara al suo amico e maestro, Hugo Pratt, il Maestro di Malamocco che per lui ha scritto i testi dei capolavori “Tutto ricominciò con un’estate indiana” e “El Gaucho”. |