3 maggio 2014
GIACON E SCARPA SVELANO IL MONDO COSI' COM'E'

Ci sono romanzi a fumetti, rari e dunque preziosi, formulati con testi e i disegni capaci non solo di avventurarsi in territori della narrativa ancora inesplorati, ma soprattutto di descriverli con modalità estetiche e lessicali audacemente inedite.
In essi, fin dalla prima pagina, le immagini e le parole, fuse in una originale interazione dialettica, ribaltano la prospettiva dalla quale, per abitudine, si osservano i fatti; individuano e portano in primo piano dettagli rivelatori dell'essenza delle cose; inventano suggestive metafore della realtà; descrivono la vita come potrebbe apparire.
Il mondo così com'è” – graphic novel edito da Rizzoli/Lizard, da pochi giorni nelle librerie – contiene tutti questi elementi e li espone con tocchi di autentica genialità.
Alfio Betiz, il protagonista, possiede la facoltà, mai prima riscontrata dalla scienza, di vedere e di leggere i pensieri degli oggetti e degli animali. Grazie alla sua “allucinazione visiva”, egli ha accesso alla percezione delle infinite voci che popolano il mondo, allo spettacolo delle cose affaccendate nelle loro occupazioni, ai segreti della scrittura e della comunicazione grafica. Sospesi nell'aria, dentro balloons dalle forme più varie, solo a lui – trascinato in situazioni di volta in volta paradossali, grottesche, poetiche, surreali – appaiono i messaggi della natura, i nomi autentici delle costellazioni (così scopre di essere nato sotto il segno della Caffettiera), perfino le chiacchiere dei colori dei semafori.
Di “Il mondo così com'è” sono autori due artisti che rappresentano l'eccellenza nei rispettivi ambiti espressivi, ovvero il fumettista e designer Massimo Giacon e lo scrittore Tiziano Scarpa, vincitore del premio Strega nel 2009 col romanzo “Stabat Mater”. Assieme avevano già collaborato per il libro “Amami”, Oscar Mondadori del 2007, dove l'uno aveva curato le illustrazioni e l'altro i testi; qui invece, per la prima volta, realizzano in coppia un fumetto. E per Scarpa si è trattato del debutto come sceneggiatore: “Tengo sempre presente qual è il mezzo che deve raccontare una storia: romanzo, teatro o altro. Il linguaggio è come il mare, rende possibile il nuoto dei pesci. Mi piacciono le storie-delfino, che saltano dentro e fuori dall’acqua. Così, in Il mondo così com'è”, ti rendi conto che stai leggendo un fumetto, perché le allucinazioni del protagonista assumono la forma dei balloon, ma spesso non ci fai più caso, perché la storia ti assorbe, ti diverte, ti commuove. E poi volevo far parlare gli oggetti, gli animali, e con i fumetti si può: anche far parlare un uomo mettendo le sue parole dentro una nuvoletta, se ci si pensa, è molto strano, ma ormai è abituale. Perciò ho sfruttato questa possibilità.”
Possibilità alla quale Giacon ha dato visibilità grafica in vignette e tavole gremite all'inverosimile di personaggi, cose e colori, così da esibire tutte le potenzialità del mezzo fumetto e far si che il lettore ne venga avvolto e si perda nella lettura delle didascalie dei dialoghi e delle figure.
Dopo “Amami” io e Tiziano volevamo fare ancora un libro insieme, ma entrando stavolta nello specifico del libro a fumetti, non sapevamo come, ma era un desiderio. Siamo andati avanti così per anni; ogni tanto io buttavo a Tiziano un 'idea, altre volte lui provava scrivere qualcosa, ma non eravamo molto convinti. Poi, l'editor di Rizzoli/Lizard ha espresso la volontà di pubblicare un libro fatto in team da tutti e due. Naturalmente l'idea non fu immediata, io e Tiziano cominciammo a vederci spesso e dopo sei mesi di ipotesi Tiziano mi telefonò e mi disse: "direi che ce l'ho", e mi mandò il primo trattamento. Ero molto felice, ma man mano che leggevo il testo mi rendevo conto che era una bella gatta da pelare, nel senso che non si trattava di un racconto canonico pensato per il fumetto, ma che sarebbe stato un tour de force sull'immagine, e che dovevo renderlo in forma di fumetto. Ho cominciato a ripensare ad autori da me molto amati dell'illustrazione degli anni '50 e '60 come Saul Steinberg e Jim Flora, autori oggi dimenticati degli anni '80 come Serge Clerc e Steve Chaland, mitici cartoon come Mr. Magoo e il geniale Gerald McBoing-Boing. Una volta fatta questa intensiva doccia di creatività tutto il resto è venuto da sé: era difficile sbagliare.”