21 febbraio 2013 |
Le Ceramiche di Massimo Giacon |
Alcune possono essere utilizzate come vasi o come portafiori, altre assumere la funzione di soprammobile o diventare ornamenti nel giardino di casa. Tutte seducono lo sguardo col fascino ironico del loro aspetto e inducono la mente a individuarne l’essenza, frugando nella pirotecnica varietà di elementi figurativi, cromatici e, soprattutto, culturali di cui sono composte. Si tratta di diciassette sculture in ceramica e di gran formato, raffiguranti personaggi mostruosi e grotteschi (animaletti antropomorfi, caricature di musi umani, membra di corpi animati) realizzate dall’artista padovano Massimo Giacon, tra il 2007 e il 2012, per Superego Editions, azienda operante nel settore del design, che ora vengono esposte nello spazio Design Cafè della Triennale di Milano, in una mostra intitolata “The Pop Will Eat Himself” ovvero “Il Pop Mangerà Se Stesso”. “All’inizio – ha dichiarato Giacon – dovevano essere dei disegni aventi come soggetto dei giocattoli malati. Ammalati di noi. Come dei moderni martiri, subiscono la nostra corruzione e il nostro malessere e ci guardano con aria dolente. Sono personaggi pop e allo stesso tempo anti-pop. Forse era destino che uscissero dai disegni bidimensionali per diventare degli oggetti tangibili; così perdono un po’ delle loro angosce, magari trovando dei collezionisti che li porteranno a casa e che li ameranno per quello che sono, nonostante quello che sono”. Anch’esse, a pieno titolo, appartengono a quell’iperbolico universo creativo che caratterizza da sempre i lavori di Massimo Giacon e che lo collocano tra le figure più interessanti e emblematiche sulla scena artistica italiana e non solo. Nato nel 1961, debutta ventenne, subito esprimendo la propria inventiva in ogni ambito della comunicazione, saltando con disinvoltura dai comics all’arte contemporanea, dal design all’animazione, dai videogiochi alle performance musicali. E’ stato tra i protagonisti del rinnovamento del fumetto italiano ai tempi delle gloriose riviste Frigidaire, Linus, Alter, Dolce Vita; ha creato vari gruppi musicali bizzarri e “psichedelici”, l’ultimo dei quali porta il nome di “Massimo Giacon and The Blass””; ha collaborato, come designer, con gli studi d’architettura Sottsass, Mendini, Thun e creato disegni per marchi come Mamphis, Swatch, Artemide, Alesi; ha disegnato tappeti, video musicali, siti web, sigle tv; è autore di illustrazioni e di lavori pittorici via via ospitati nelle più prestigiose gallerie internazionali. L’attuale esposizione alla Triennale rappresenta un’ulteriore manifestazione dell’inconfondibile stile col quale sa descrivere, raccontare, svelare, con beffarda empietà, i tic, le manie, le ambizioni come le frustrazioni del mondo alienato che avvolge lui, come tutti noi. La mostra “The Pop Will Eat Himself”, inaugurata il 12 febbraio scorso, si concluderà il primo aprile. E’ allestita presso la Triennale, in viale Alemagna 6, a Milano ed è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 10,30 alle 20,30 e il giovedi dalle 10,30 alle 23,00, sempre con ingresso gratuito. Oltre alle diciassette immagini tridimensionali, si possono ammirare anche i disegni preparatori, le stampe digitali, e le stampe dei progetti, in modo di rendere l’appuntamento assolutamente imperdibile. |