23 dicembre 2012 |
Storia di un Uomo di Neve |
Maria Loretta Giraldo e Cristina Pieropan conoscono i segreti del linguaggio della fantasia. La prima, nata a Vallonga, in provincia di Padova, e residente a Dolo, è autrice di oltre cento pregevoli opere letterarie (dalle filastrocche ai racconti, dalle favole ai romanzi storici) destinate all’infanzia e pubblicate dai maggiori editori; Pieropan, che vive a Castelfranco Veneto, si è distinta nel panorama dell’illustrazione italiana per la capacità di inventare, con la tecnica dell’incisione ad acquaforte ed acquatinta, suggestive immagini avvolte in una rarefatta patina d’antico. Assieme, dopo “La bambina che ascoltava gli alberi”, uscito nel 2011 per le Edizioni Corsare, hanno firmato la fiaba “Storia di un Uomo di Neve”, edita da Rizzoli e da poco distribuita nelle librerie per essere una strenna, sotto forma di albo cartonato, in occasione del prossimo Natale. Proprio da un’atmosfera invernale il lavoro di Giraldo e Pieropan prende il via: il protagonista della storia è, infatti, un pupazzo di neve. Sta, immobile, nel parco di una grande città e, da quando i bambini che l’hanno costruito sono tornati nelle loro case, avverte il peso della solitudine e l’inquietudine per il proprio futuro. Poi, come avviene in ogni fiaba, inizia per lui un viaggio denso di prodigi che stavolta coincidono col ciclo della natura e della vita. Il pupazzo si scioglie in gocce e si muove verso un’avventura densa di meraviglie e di scoperte, via via trasformandosi in rivolo d’acqua, in ruscelletto, in fiume, in mare da cui evaporare per formare una nuvola e ridiscendere sulla terra, come fiocco di neve, in modo che altri bambini tornino a creare un nuovo pupazzo. Ne risulta una tenerissima parabola scientifica e sentimentale, che coniuga la fantasia con l’arte della narrazione per spiegare ai piccoli lettori come superare le paure grazie alla curiosità di vivere. |