Un graphic novel per non dimenticare Gramsci


9 febbraio 2012

Nel maggio del 2007, al Teatro della Cooperativa di Milano, andò in scena una pièce del drammaturgo Davide Daolmi intitolata “Cena con Gramsci”.
Ricorreva, allora, il settantesimo anniversario della morte del filosofo sardo e la commedia, invece di esaurirsi in una cerimonia commemorativa, trovò la chiave del successo narrando una storia dei giorni nostri - ovvero le vicissitudini di uno studente in procinto di laurearsi all’università di Torino - e da ciò traendo spunto per evocare, seppure in filigrana, la vita di Antonio Gramsci e ribadire, senza enfasi, la straordinaria attualità delle sue idee.
Recentemente, “Cena con Gramsci” è tornata all’attenzione del pubblico, ma non nella sua forma originale, bensì come fumetto, per l’occasione nobilitato dall’espressione americana di graphic novel.
Del nuovo adattamento sono autori Elettra Stamboulis, che ha sfrondato la trama di Daolmi e concentrato il ritmo della sceneggiatura sulla recitazione dei caratteri principali, e Gianluca Costantini, artista ravennate, da sempre attivo negli ambiti dell’avanguardia e della divulgazione culturale.
“Da tempo, progettavo di realizzare un fumetto su Gramsci – ci racconta – in quanto è un personaggio inopinatamente dimenticato. Il suo nome e il suo volto sono ridotti a icone, per altro sbiadite, del PCI. Invece, oltre che dirigente politico, è stato uno dei massimi intellettuali del secolo scorso, conosciuto e studiato di tutto il mondo. Per questo pensavo a un libro rivolto ai lettori dai 14 anni in su, in modo di riaccendere nel nostro Paese l’attenzione sulla sua figura e sul suo lavoro”.
L’occasione per concretizzare questo intento gli è stata fornita dall’editrice Becco Giallo, con la quale già in precedenza aveva collaborato, disegnando l’instant book “Julian Assange, dall′etica Hacker a Wikileaks”.
Ora, dunque, invece che sull’assito di un teatro, la vicenda di “Cena con Gramsci” si dipana sul palcoscenico delle vignette, disposte nelle settantanove tavole a colori di un libro (euro 15) da pochi giorni in circolazione.
Due, diverse, ma amalgamate in modo di determinare una raffinata unità estetica, ideale e narrativa, le cifre espressive utilizzate da Costantini: una, quando in scena recitano i personaggi di invenzione, ha la spigliatezza grafica di un cartoon, l’altra è pittorica e interviene per assegnare intense velature cromatiche alle immagini di Torino e della sua università, all’inizio del secolo scorso, e alle fotografie dei personaggi storici: Gramsci, sua madre, la cognata Tatiana Schucht, il giovane Togliatti e Pasolini, assorto a leggere le parole incise sulla tomba del filosofo e che servirono come titolo per il suo poema “Le ceneri di Gramsci”.