Supereroi in laguna


19 febbraio 2007

Era prevedibile che, prima o poi, succedesse. Dunque, non saranno più solo le città statunitensi, Gotham City, Metropolis, New York tanto per citarne alcune, a vantare gente come Batman, Robin, Superman e Spiderman fra i loro abitanti. Ora, anche alle località del nord est italiano sta per essere assegnato un protettore laico, un nume tutelare in calzamaglia, un difensore civico mascherato, un residente munito di eccezionali poteri. Ogni città del Veneto, insomma, potrà avere il proprio supereroe; basterà adottare l’idea geniale, e in fase di avanzata realizzazione, concepita dai veneziani Fabrizio Capigatti, grafico pubblicitario, e Emanuele Tenderini, apprezzato disegnatore di fumetti e colorista, che, con l’apporto dello sceneggiatore Alessandro Mainardi e dell’illustratore Matteo Scalera, hanno creato una galleria di personaggi in rutilanti costumi, a quali, per dispensare ai veneti un soprassalto di appagante campanilismo, hanno dato i nomi di Capitan Venezia, Mestre Boy, Capitan Padova, Lady Verona e Capitan Belluno. Anch’essi, come gli omologhi d’oltre oceano, dispongono di una doppia identità: Capitan Venezia, ad esempio, che si presenta con aspetto leonino, in tuta aderente, guanti da motociclista, mutanda rossa e fibbia con la V sul cinturone, quando non deve vedersela con i rappresentanti del Male allignati in laguna, è il venticinquenne Marco Venturini, studente alla Facoltà di lingue orientali, appassionato d’archeologia, simpatico, estroverso, ma non particolarmente bello e soprattutto sfigato, in modo di emulare Clark Kent o Peter Parker.
Sotto l’elmo e la veste da templare di Capitan Padova, si cela invece Antonio Teston, ex bimbo prodigio, oggi professore universitario in ben tre diverse facoltà. A differenza di Venturini che, quando si profilano oscure minacce all’orizzonte della Serenissima, subisce la miracolosa trasformazione per intercessione del Leone di San Marco, il docente patavino fa tutto in proprio, alla maniera di Bruce Wayne: dalla divisa, che si è cucito da solo, alle armi fantascientifiche, realizzate nel garage della sua grande villa.
Come in ogni saga super eroistica degna di questo nome, i paladini del Bene devono vedersela con una gremita schiera di acerrimi nemici. Ispirandosi ai supercattivi, bizzarri ed esagerati, presenti nei fumetti degli anni cinquanta, Tenderini e Capigatti, hanno ormai definito il nome, l’aspetto e la funzione di molti di essi. Il più pericoloso della lista è Gengis Khan, risvegliato dal sonno eterno da una pozione della perfida Lady Marghera e intenzionato a rendere schiavi i veneziani; a lui si affiancano loschi compari come l’Uomo Moeca, un essere deforme e con due chele affilatissime al posto delle mani, diventato tale dopo per aver fatto il bagno nell’acqua inquinata del Canal Grande, l’Uomo Miasma, capace di rendere l’aria fetida e irrespirabile, il mostruoso Principe delle Alte Maree, fino all’Uomo Ombra, che nulla ha a che spartire col personaggio di Dashiell Hammett, ma che prende il nome dall’abitudine alcolica dei suoi conterranei.
Pur utilizzando le convenzioni del genere supereroistico, le vicende si caratterizzeranno per il tono lieve, scanzonato, divertente e volutamente parodistico. La prima avventura, secondo una accorta strategia di marketing, si appresta a essere stampata su tovaglie e tovaglioli di carta e a essere fruita dai frequentatori dei ristoranti e delle pizzerie lagunari. Ma, nel prossimo futuro, gli impegni di Capitan Venezia e dei suoi pards saranno diversissimi: appariranno sulle guide turistiche delle città che li adotteranno, accompagneranno prodotti culturali, verranno impiegati come divulgatori di sane norme del vivere civile, saranno testimonial di campagne educative, finiranno, forse, nei cartoni animati e, sicuramente, in pubblicazioni a fumetti, magari a loro intitolate.
Per promuovere il lancio dei personaggi di Capigatti e Tenderini e per fornire alla serie ulteriori accattivanti spunti, l’associazione culturale Venezia Comix (www.veneziacomix.com), attiva nella diffusione del fumetto e del suo linguaggio, ha lanciato un concorso aperto a tutti gli aspiranti fumettari che vogliano sceneggiare e disegnare una storia interpretata da Capitan Venezia e dall’Uomo Moeca, ambientandola nello loro città.