17 novembre 2013

SU SUPER G, FROZEN BOY A FUMETTI


Vincitore nel 2009 del Premio Andersen come miglior scrittore per ragazzi, Guido Sgardoli, nato a San Donà di Piave nel 1965 e residente a Treviso, ha al suo attivo oltre una trentina di romanzi realizzati nell’arco di dieci anni e tutti coronati dall’unanime apprezzamento dei lettori. E’ di questi giorni la notizia del primo premio anche al concorso “Storia di Natale 2013”, con “La scuola dei Babbi Vincitore Natale” (Interlinea), illustrato da Cinzia Ghigliano.
Il suo “The Frozen Boy”, edito nel 2011 - che narra l’incontro, sul finire degli anni quaranta, tra un anziano, tormentato scienziato e un bambino da cent’anni prigioniero dei ghiacci della Groenlandia - dopo aver ottenuto vari e prestigiosi riconoscimenti, ora è diventato un graphic novel inserito in Super G, nuovo mensile delle edizioni San Paolo, da pochi giorni nelle librerie e nelle fumetterie.
Il racconto si dipana in quarantotto tavole a colori, sceneggiate da Beppe Ramello e disegnate (salvo l’incipit illustrato in precedenza da Massimo Fantuzzi) dal quarantaduenne cartoonist padovano Francesco Frosi.
“E’ stato un lavoro molto impegnativo – ci ha dichiarato – durato tre mesi, da giugno ad agosto di quest’anno, che mi è servito anche per raccogliere tutta la documentazione iconografica, dagli aerei alle navi, relativa all’epoca in cui è ambientata la storia”.
Questa sensibilità per un’ interpretazione grafica fedele allo spirito dei testi, caratterizza la cifra grafica di Frosi (attualmente insegnate alla Scuola Internazionale di Comics della sua città) fin da quando esordì sul Messaggero dei Ragazzi realizzando illustrazioni ad acquarello e si è ancor più raffinata nell’affrontare la fantascienza grottesca della serie a fumetti “Anno Domini” e, successivamente, nella creazione dei disegni di tre cicli da sessanta quattro pagine della serie  “La classe perduta”, pubblicata sul settimanale Il Giornalino.
“Prima di iniziare a disegnare “The Frozen Boy” e prima ancora di leggere la sceneggiatura, ho sentito la necessità di immergermi nelle atmosfere del romanzo di Sgardoli. Ne ho ricavato forti emozioni e immagini suggestive che ho cercato di riportare sulla pagina, aiutato da mia moglie, Stefania Miola, che ha dato il colore alle vignette”.